Tipi di investimento, dai meno ai più rischiosi

Investire denaro senza rischiare

Giocare in borsa o, semplicemente, decidere di stazionare una cifra di denaro per ricavarne dei frutti nel tempo, comporta sempre qualche rischio. Se non si vuole incorrere nel pericolo di perdere tutto o grossa parte del capitale, bisogna essere informati sulla percentuale di successo del proprio investimento e agire con la formula che in gergo viene detta “”rischio calcolato””. Esistono, sul mercato finanziario, diverse opzioni per poter tentare il guadagno tramite operazioni d’investimento ed ognuno dovrebbe scegliere quella più specifica ed adatta alle sue esigenze basandosi su due parametri fondamentali:
– quanto denaro si è interessati a guadagnare
– quanto denaro si è disposti a perdere
Il rapporto tra questi due elementi è la chiave di volta per orientarsi verso il pacchetto finanziario migliore per la propria situazione, le proprie aspettative e la propria possibilità di sottoporsi a rischio.

La prima grande differenziazione è quella tra “”azioni”” ed “”obbligazioni””. Le prime sono considerate e chiamate, in chiaro, operazioni ad alto rischio mentre le seconde rientrano nella categoria di quelle a rischio variabile, quindi più o meno alto in base alle specifiche caratteristiche e contrattualità. Sicuramente, rivolgersi al mercato obbligazionario anzichè a quello azionario apre scenari molto più sicuri e tranquilli rispetto alla possibilità di perdere molti soldi. Chi volesse approcciarsi al gioco in borsa tramite azioni dovrebbe valutare seriamente la necessità di avvalersi di consulenza finanziaria di esperti o di strumenti tecnologici di supporto. Il mercato azionario è sottoposto, oltre che al rischio generico, a diverse fluttuazioni, anche importanti, imprevedibili e difficili da anticipare. Se non si hanno serie competenze di base ed una buona esperienza non è semplice gestire un capitale investito in mercato azionario.

Le obbligazioni, invece, sono scelte più semplici e più sicure. Si tratta, di solito, di investire un capitale ed accettare di lasciarlo stanziare per un periodo di tempo stabilito, alla fine del quale si riavrà indietro intonso o, in caso di buona riuscita del progetto, addizionato del guadagno maturato. Tuttavia non è matematico non subire perdite. In alcuni casi, le leggi del mercato hanno fatto sì che anche alcuni titoli obbligazionari abbiano subito deflazioni, con conseguente perdita di parte del capitale originario degli obbligazionisti. Tendenzialmente, comunque, si considerano investimenti a rischio basso le obbligazioni a tasso variabile con una duration breve, ossia con una data di scadenza non troppo avanti nel tempo. Questo perchè i tassi variabili tendono a non subire grossi cambiamenti nell’immediato, quantomeno solitamente. Leggermente più rischiose le obbligazioni a tasso fisso, che risentono delle salite e discese dei tassi di interesse, imprevedibili quasi quanto le azioni, quindi in grado di aumentare il grado di rischio.