Il Delaware è uno stato federato degli Stati Uniti d’America, considerato paradiso fiscale pur non rientrando nelle cosiddette black list internazionali ed europee. Per paradiso fiscale si intende un luogo (solitamente una nazione) in cui vige un regolamento di tassazione caratterizzato da una bassa (se non nulla) imposizione fiscale. Ciò significa che una qualunque società con sede legale in questi paradisi economici non risente minimamente della pressione delle tasse, ottenendo quindi enormi vantaggi dal punto di vista dei ricavi al netto delle spese. Il Delaware è uno di questi, anche se, come detto sopra, non rientra tra le nazioni appartenenti alla black list. Analizziamo passo passo la situazione fiscale dello stato americano.
La situazione Delaware
Solitamente un paese appartenente ad una black list finanziaria viene monitorato sotto l’aspetto delle attività economiche intraprese tra le imprese italiane e quelle con sede nei paradisi fiscali. I controlli vengono eseguiti a causa dell’indeducibilità dei costi: detto in termini estremamente semplici, se non è possibile dedurre la spesa, non sarà possibile applicare l’imposta sulla spesa stessa non avendo a disposizione dati certi. Di conseguenza risulterà molto più difficile intrattenere rapporti commerciali con gli stati appartenenti alle black list, a causa della grande libertà economica che caratterizza i paradisi fiscali. Ma allora per quale motivo il Delaware è considerato un paradiso fiscale pur non facendo parte di una lista nera? La spiegazione è molto semplice. Facendo parte di una confederazione di stati, ovvero gli USA, il Delaware, in quanto stato federato, non può essere soggetto a inserimenti in liste di questo tipo se questo non avviene per tutti gli Stati Uniti d’America. Ciò non toglie che lo stato in questione venga considerato ugualmente un paradiso fiscale. Si tenga conto che più del 60% delle public companies statunitensi (ovvero aziende a proprietà diffusa) con il più alto fatturato economico dell’intera confederazione viene costituito nel paradiso fiscale Delaware.
Le imposte del Delaware
Vediamo più nello specifico la situazione fiscale del Delaware. Ufficialmente considerato come un ottimo stato per costituire società offshore, ovvero quelle società registrate legalmente in uno stato ma operanti al di fuori di quello stesso stato, il Delaware ha iniziato a crescere economicamente in maniera esponenziale dagli anni ’60, quando il suo governo stabilì una politica fiscale privilegiata per garantire massima elasticità e libertà economica alle società estere, che qui avrebbero trovato un livello di tassazione prossimo allo 0%. Fa sorridere il fatto che, ad esempio, un colosso miliardario con sede legale in Delaware debba pagare un’imposta (aliquota) dell’8,7%, con le Limited Liabilty Company (LLC) che versano l’irrisoria cifra di 300 dollari all’anno allo stato (sempre sottoforma di aliquota). Monetine, spiccioli se paragonati ai giganteschi introiti che le multinazionali in questione riescono a ricavare. Il termine paradiso fiscale non è mai stato più appropriato. Inoltre, per costituire una società nel paradiso fiscale Delaware bastano appena 89 dollari. Briciole, se considerato che in un paese ad elevata pressione fiscale come l’Italia la stessa operazione legale supera i 1000 euro di spesa.
I vantaggi delle società in Delaware
Una società con sede legale in Delaware ha dalla sua una legislazione assai morbida rispetto a quella di uno stato normale. Una delle leggi che tutelano gli interessi di queste società privilegiate garantisce che i creditori siano impediti nell’impossessarsi dei beni appartenenti ad un trust. Trust che nel paradiso fiscale Delaware sono dotati di durata perpetua, il che garantisce ai ricchi possidenti di lasciare il proprio patrimonio agli eredi pagando un’imposta minima. Altro fattore che caratterizza questo paradiso fiscale è l’alto livello di privacy economica, che permette di non inserire nel registro della Camera di Commercio i nomi dei soci e degli amministratori di una società garantendo un elevato tasso di sicurezza. Meraviglie dei paradisi fiscali.