Investire con fondi di investimento bilanciati

Che cosa sono i fondi di investimento bilanciati? Quanto è redditizio investire in essi? Quanto è rischioso? Quanto sono cari in termini di gestione? Queste sono alcune delle domande alle quali si cercherà di dare una risposta in questo articolo, tentando di sciogliere i dubbi che assalgono molti risparmiatori intenti nella gestione del loro patrimonio – piccolo o grande che sia.

Definizione di fondi di investimento bilanciati

I fondi di investimento bilanciati si chiamano così perché investono in parte in azioni e in parte in obbligazioni. A seconda della percentuale di azioni in portafogli, ci saranno tre categorie diverse: i fondi bilanciati azionari (che prevedono la maggioranza del portafogli investito in azioni e la minoranza in obbligazioni); i fondi bilanciati obbligazionari (che sono il contrario degli azionari, con la maggioranza investita in obbligazioni e la minoranza in azioni) e i fondi bilanciati (che invece investono circa la metà in azioni e il restante in obbligazioni). Quindi, riassumendo, si può dire che la differenza tra le diverse categorie si ha principalmente nella quota del portafogli riservata alle azioni, maggiore negli azionari e minore negli obbligazionari con i bilanciati che stanno a metà strada.
Delle tre tipologie, si è visto che nel corso del tempo sono gli obbligazionari a comportarsi meglio, offrendo rendite migliori sul medio periodo (cinque anni).

Rischio più alto di quel che si creda

Con i fondi di investimento bilanciati, il cliente acquista due servizi diversi: da una parte la garanzia di un portafogli diversificato in azioni ed obbligazioni, dall’altra la gestione professionale del proprio risparmio con l’obiettivo di ottenere rendimenti superiori rispetto a quelli che si potrebbero realizzare investendo direttamente in un certo mercato.
I fondi di investimento bilanciati, non va dinmenticato, hanno sempre una quota di capitale di rischio, costituita dalla presenza della percentuale di investimento dedicata alle azioni: ciò, ovviamente, espone almeno una parte del capitale ai rischi delle fluttuazioni in borsa e chi gestisce tali fondi per conto del proprio cliente, per colpa di vincoli imposti dal regolamento di questi investimenti, non potrà mai ridurre a zero la quota di azioni. Nei fondi di investimento bilanciati, difatti, è d’obbligo mantenere una percentuale di investimenti nel mercato azionario che sia non inferiore al 10% del capitale investito.
Ciò rende i fondi comuni di investimento dei prodotti finanziari alquanto rigidi, che limitano il potere decisionale dei gestori mediante regolamenti e direttive piuttosto rigorosi.

Attenzione alle proposte sugli investimenti!

Quando l’intermediario finanziario della propria banca propone un investimento, bisognerebbe prestare la massima attenzione al prodotto offerto e sarebbe necessario informarsi il più possibile su di esso, anche e soprattutto con domande mirate al gestore stesso. Perché, ad esempio, nel caso dei fondi di investimento bilanciati non vengono sempre dette alcune cose importanti, come il fatto che siano prodotti finanziari piuttosto cari e che abbiano commissioni di gestione abbastanza elevate. O ancora: sono poco trasparenti perché non permettono di conoscere con precisione, momento per momento, l’esatta quota del capitale investita in azione; se ne ha solo un’idea imprecisa perché viene fornita una “”forbice percentuale”” e non una percentuale secca. Infine viene sovente taciuto il fatto che siano poco redditizi, se paragonati ad altre soluzioni finanziarie.