Le lenti nel medioevo

Una delle prime riproduzioni di occhiali nella pittura è dovuta a Tommaso da Modena.

In realtà si trattava soprattutto i monaci che hanno usato le lenti per copiare i manoscritti fino a Gutenberg ( 1397-1468) che inventò la macchina da stampa. L’esplosione della produzione libraria è stata accompagnata da un significativa domanda di occhiali. All’inizio c’era un bicchiere che era messo di fronte a un occhio, in inglese chiamato ‘show’.

Alla fine abbiamo trovato gli occhiali con una clip da naso. Il disagio ha dato alla luce il ‘faccia-a-mano’, che ha permesso di tenere un’asta con due vetri di fronte agli occhi.

Una vecchia bellissima rappresentazione di occhiali è il dipinto, datato 1436, da Jan van Eyck: “La Madonna del canonico van der Paele”.
Nel XIII e XIV secolo le lenti sono state fatte di berillo, una pietra trasparente colorata o quarzo, e il vetro dal 1300 è stato utilizzato a Venezia.

Successivamente, il lavoro dell’ italiano Giambattista della Porta (1535-1615) descrive vari esperimenti ottici. Johannes Kepler è stato nel 1611 con il suo libro Dioptrice il vero fondatore delle diottrie e ha spiegato la marcia dei raggi di luce all’interno dei materiali, rifrazione e riflessione della luce.

Non è stato fino al 1728 che ha cominciato ad apparire la montatura, e solo alla fine del XVIII secolo, che è stata ideata per adattarsi dietro le orecchie.

Nel XIII e XIV secolo si proponevano doppi lenti convesse per correggere la presbiopia. Non è stato fino al XV secolo che gli occhiali hanno corretto la miopia, quindi con lenti concave. Il primo testo che parla di lenti concave necessarie per correggere la miopia nel 1440 è la descrizione del Cardinale Nicola Cusano (1401-1464) nel libro da Beryllo.

Raffaello dipinse Papa Leone X con i suoi occhiali da miope.