Evasori nei paradisi fiscali

 

Sono tanti i “furbacchioni” che spostano i loro capitali in paradisi fiscali eludendo così le tasse del proprio Stato. Di seguito gli evasori nei paradisi fiscali e i paradisi fiscali d’Europa

Black-List

Da poco è stata stilata una black list contenente i nomi dei vari Stati che possono essere definiti paradiso fiscale. Tutti i luoghi in cui portare denaro e beneficiare di detrazioni assenti, o quasi, e tasse molto più basse. Spiccano fra questi alcuni paesi sudamericani e splendide isole che oltre a essere dei “”paradisi terrestri”” sono anche paradisi fiscali. Ufficialmente in Europa non ci sono paradisi fiscali ma in molti chiedono di aggiungere alla lista almeno 4 paesi : Irlanda, Paesi Bassi, Lussemburgo e Malta.

Irlanda

Portare capitali in Irlanda è molto conveniente dato che possiede la tassazione più bassa d’Europa. Paese giovane, punta tanto sull’istruzione e sulla creazione di nuovi posti di lavoro per gli irlandesi. Possibili finanziamenti statali per la creazione di nuove imprese e in più garantiscono il 30% di credito d’imposta a tutte le start-up straniere. Le imposte sugli utili sono pari al 12% e addirittura allo 0% per i primi 3 anni se si guadagna meno di 50.000 euro all’anno. E’ possibile avviare un attività in meno di una settimana grazie alla semplice e trasparente burocrazia irlandese. Un perfetto paradiso fiscale.

Paesi Bassi

La maggior parte dei fondi destinati alle isole caraibiche e altri paradisi fiscali, passano prima da una società con sede nei Paesi Bassi. L’Olanda è quella che fornisce maggiore “tutela” a tutti coloro che vogliono trasferire capitali all’ estero. Infatti con una certa somma di denaro è possibile accordarsi per l’eventuale tassazione direttamente con il Ministero delle Finanze. Questo processo che rimane segreto fra le due parti fornisce un assist perfetto per gli investitori. Inoltre le royalties non vengono tassate dato che la multinazionale avrà già pagato le imposte in Olanda. In Europa non ha rivali.

Lussemburgo

Capostipite dei paradisi fiscali in Europa, il Lussemburgo attualmente si ritiene fuori dalla black list. Il motivo principale è aver abolito il segreto bancario e quindi non sarà più possibile accordarsi per la tassazione , anche se rimane relativamente bassa. Qui per aprire un’ attività “off-shore” bastano appena 48 ore. Probabilmente lo Stato con le tempistiche burocratiche più veloci d’Europa.

Malta

Ad un passo dall’Italia, anche Malta è fra i possibili paradisi fiscali. Con l’aliquota sui profitti d’impresa al 5% minimo, senza interessi sui prestiti e senza tassazione sulle royalties accumulate grazie ad altri marchi, potrebbe entrare benissimo nella lista. Inoltre è possibile accedere al registro pubblico delle imprese e ad altri documenti direttamente online rendendo la visualizzazione delle pratiche molto semplice e riducendo le tempistiche burocratiche.

Altri possibili paradisi fiscali

Infine ci sono tanti altri Stati d’ Europa che hanno delle ridotte tassazioni e leggi a vantaggio delle società o delle multinazionali. Come non citare l’Albania che con il suo 10% di aliquota massima per reddito d’impresa rientrerebbe di diritto nella precedente lista, insieme a Bosnia, Bulgaria e Macedonia. Insomma, se si vuole proprio dirla tutta, la maggior parte dei paesi dell’ est europa ha una tassazione migliore rispetto a quelli occidentali e in molti potrebbero essere definiti paradisi fiscali. Solo le grandi potenze come Germania, Francia, Inghilterra o anche Italia e Spagna hanno un regime fiscale abbastanza “duro”.