Formazione aziendale per il primo soccorso, normative

Nell’ultima decade il tema della sicurezza sul lavoro è tornato al centro del dibattito politico, sindacale ed aziendale, e non a caso ha attirato l’attenzione del Legislatore che ha emanato e modificato numerose normative.

La normativa di riferimento: il DL 81/2008

Il testo di riferimento alla base della tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro, e dunque anche per il primo soccorso, è il Decreto Legislativo numero 81 del 9 aprile 2008. E’ comunque giusto citare anche le linee guida dell’European Resuscitation Council ed il Decreto del Ministero della Salute 15 luglio 2003, n. 388

Il pronto soccorso

La designazione del personale di pronto soccorso (PS) è obbligatoria, e la sua formazione deve essere svolta da personale medico, che in tale compito può avvalersi di personale infermieristico. Per gli addetti al pronto soccorso, così come per gli addetti antincendio e l’RSPP, i corsi sulla sicurezza sono obbligatori.

La nuova legislazione ha tentato di porre l’accento sull’acquisizione di skill pratiche, che la casistica indicava come un fattore critico: in particolare velocità nell’avvertire il 118 e trattamento di arresti cardiocircolatori, insufficienza respiratoria, avvelenamenti, sindromi celebrali, traumi, emorragie. Per le aziende con personale superiore ai 15 dipendenti, è obbligatoria la convocazione di una riunione con cadenza almeno annuale.

La struttura preposta alla formazione deve essere in possesso di tutti gli strumenti didattici adeguati all’aspetto pratico; al termine del periodo della formazione, che va ripetuta con cadenza almeno triennale, un medico rilascerà un attestato che testimoni frequenza e capacità di esecuzione.

A livello internazionale comunque l’orientamento è quello di dare sempre più spazio all’addestramento, privilegiando una formazione qualificata da svolgersi in gruppi preferibilmente piccoli, e preferire nettamente l’esperienza pratica (tanto vero quanto difficile) rispetto all’infarinatura teorica. A detta di alcuni esperti dunque si renderà necessaria un’ulteriore riforma legislativa, probabilmente riguardante il DM 388/03.

Gli obblighi del datore di lavoro

Secondo la normativa, il datore di lavoro deve nominare un RSPP (Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione dai rischi), ovvero una persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali individuati dalla legge e adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro. Inoltre il datore di lavoro è tenuto alla nomina di un medico competente, a fornire gli strumenti di protezione necessari, adottare le misure antincendio e inviare i lavoratori alla visita medica prevista dalla Sorveglianza Sanitaria Obbligatoria.

Infine, è essenziale far redigere Il DVR (documento di valutazione dei rischi), un testo fondamentale per evincere lo stato della sicurezza del lavoro dove sono elencati dettagliatamente tutti i rischi che potrebbero causare un danno alla salute dei lavoratori (caduta dall’alto, movimentazione manuale dei carichi), valutandoli per gradi.